Superbike: Chaz Davies ritorna sull’episodio che l’ha visto protagonista con Rea

Il gallese affida ai social il suo pensiero su quanto accaduto in qualifica ad Assen

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Si sa che le reazioni a caldo non sono sempre le migliori e Chaz Davies, dopo essersi preso il tempo necessario per ragionare a mente fredda sul discusso episodio che lo ha visto protagonista insieme a Jonathan Rea, ha pubblicato sul suo profilo Facebook il suo punto di vista.

Nel corso della seconda manche di Tissot-Superpole dell’Acerbis Dutch Round, Jonathan Rea ormai sicuro della pole ha rallentato in una posizione abbastanza centrale in pista, non accorgendosi dell’arrivo di un Davies lanciato nel suo giro veloce.
Il gallese stizzito ha chiesto poi spiegazioni al collega in parco chiuso, il quale non ha ritenuto di aver effettuato alcuna manovra scorretta o pericolosa: a quel punto Davies gli ha chiesto lui stesso, polemicamente, scusa e la discussione è andata avanti in toni anche accesi.
E’ stata poi la Direzione Gara a mettere la parola fine sull’accaduto dando implicitamente ragione al pilota gallese della Ducati, retrocedendo il Campione in carica della Kawasaki di tre posizioni in griglia.

Davies è dispiaciuto dei toni di cui si è reso protagonista e ha chiesto scusa, questa volta molto sinceramente, consapevole di essere un modello per i più giovani e di doversi sempre comportare di conseguenza.

“Adesso che la situazione è tranquilla dopo il fine settimana di Assen, mi piacerebbe inserire nel giusto contesto quanto accaduto durante la Superpole 2. Non credo che tutto fosse chiaro in quel momento, quindi penso che sia necessario parlare di tutta la faccenda.
Innanzitutto alzo le mani e mi scuso per il linguaggio usato. Mi dispiace che sia stato tutto ripreso in diretta TV e chiedo scusa se qualcuno si è sentito offeso. Nel calore di quel momento mi sono espresso #senzafiltri. Mi rendo conto che siamo un modello da seguire per i più giovani e questo non è stato certamente un buon esempio”.
Mentre mi dispiace per il mio linguaggio, non mi dispiace affrontare la questione spiegando il mio modo di agire. Non ho bisogno di spiegare che questo sport è pericoloso e non che c’è nulla di più pericoloso di un pilota che staziona sulla linea “racing”. Avere un pilota che gira piano nella traiettoria deli altri piloti durante l’ultimo giro della Superpole ed è un altro livello di pericolosità”.
Potete leggere l’intero post di Chaz, in inglese, cliccando qui

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