Rossi, nuovo “Re Mida” della MotoGp – L’uomo da 5 mln di euro

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Ancora una gara (in terra iberica) e le “fatiche” di Valentino Rossi, almeno per questa stagione sportiva, saranno terminate. Un anno intenso, ma ricco di soddisfazioni. In campo sportivo ha conquistato il sesto titolo Mondiale (il primo in sella alla Yamaha), ma i ritorni più tangibili sono nell’area del business. Valentino Rossi è il vero Re Mida, tutto ciò che tocca diventa oro.

Il contratto con la casa nipponica è superiore ai 10 mln di euro annui (cui bisogna aggiungere i bonus per le vittorie nei gran premi e il super benefit da 1 mln di euro per la conquista del titolo iridato). In forte lievitazione sono soprattutto gli incassi da sponsorship ed i contratti promopubblicitari. Quest’anno si è presentato con pochissimi marchi, ma il suo valore, in termini di immagine, è di oltre 5 mln di euro.

Il contratto più importante è quello che lo vede attualmente on-air con Telecom Italia (per il servizio Alice/adsl veloce) e al fianco della soubrette brasiliana Fernanda Lessa. Secondo quanto risulta a Sporteconomy.it il cachet sarebbe superiore a 1,5 mln di euro.

Da Nastro Azzurro, che lo ha visto crescere (sportivamente parlando), incassa circa 1 mln di euro. Il marchio della popolare birra italiana appare sul cap (utilizzato nelle interviste e in tutti i momenti di relax del campione pesarese). Kerakoll, al debutto nella MotoGp, gli paga circa 800 mila euro per apparire sulla mentoniera del casco. Agv (azienda produttrice di caschi) è un altro partner storico (700 mila euro), così come Dainese (tuta, guanti, stivali e paraschiena), il cui contratto è compreso tra 1,2-1,5 mln di euro.

La casa vicentina, nel Motomondiale dal 1973, può contare su una dozzina di centauri (oltre a Rossi è legata all’immagine di Max Biaggi, Troy Bayliss, Daniel Pedrosa, Manuel Poggiali, ecc.). Con Rossi è dal 1995, ma solo in questa stagione è stato sviluppato un progetto di comunicazione a 360° (pubblicità, p.r., iniziative a sfondo sociale). Il campione del Mondo, inoltre, si impegna (così come tutti i testimonial Dainese) a collaborare con il Dainese technology center (struttura dedicata alla R&S) per l’evoluzione/test dei prodotti.

Ultima voce, ma non inferiore per importanza, è il merchandising. In questa stagione il business sviluppato è stato superiore ai 3 mln di euro (gestito dalla società spagnola Precisport). Dalla tradizionale t-shirt, al cappellino, fino al ditale giallo-nero con il numero “46” (anch’esso sottoposto a registrazione del marchio, in quanto identificativo della moto di Rossi).

Un capitolo a parte è la goliardia. Le scenette televisive alla fine delle gare sono, ormai, una costante del personaggio Valentino Rossi, ma pochi sanno che la scritta WLF, sulla linguetta della tuta blu petrolio non è uno sponsor, ma una beatificazione del sesso femminile. Così come in laterale sul casco per diversi gran premi il “folletto” di Tavullia ha dato spazio e notorietà, a costo zero, ad un sito di super-fan (www.fattinonpugnette.com). Ma tutto rientra nel fenomeno “industriale” di Valentino Rossi.

Sporteconomy.it

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