MotoGP | Smith il più veloce nei test al KymiRing, ma il tracciato non convince

"Si poteva pensare a fare qualcosa di più gustoso per la MotoGP" ha detto Michele Pirro

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MotoGP – Dopo una prima giornata bagnata, si sono chiusi sotto il sole i test sul circuito finlandese KymiRing, che dal prossimo anno dovrebbe entrare nel calendario del Motomondiale.

Al termine della seconda giornata di test, che ricordiamo vede impegnati solo i collaudatori delle squadre, Bradley Smith su Aprilia ha fatto registrare il miglior crono precedendo Stefan Bradl su Honda e Michele Pirro, autore di una scivolata senza conseguenze.

Test KymiRing MotoGP

Bradley Smith: “Penso che in generale siamo abbastanza contenti del test, siamo stati in grado di provare la pista sotto la pioggia e sull’asciutto, per Michelin siamo stati in grado di raccogliere informazioni in entrambe le condizioni. Per la MotoGP la pista è abbastanza stretta, la prima parte della pista, le prime cinque curve sono davvero belle, e il Settore 3 mi piace molto. Ma i settori 2 e 4 sono abbastanza stretti. Mi piace perché è diverso, nel campionato del mondo è importante avere circuiti diversi e una sfida diversa per i piloti “.

Stefan Bradl: “Abbiamo sofferto un po’ ieri, non è stato facile orientarsi. Ma abbiamo ricevuto alcuni dati, prime impressioni. Dal punto di vista del tracciato, è abbastanza lento in alcuni punti e ci sono molti cambi di direzione. È difficile dire molto in questo momento perché non stavamo spingendo assolutamente al 100% a causa delle condizioni della pista, ma la mia prima impressione è buono.”

Molto più critico Michele Pirro. Il collaudatore della Ducati, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha criticato molto l’ultima parte del circuito, troppo lenta e tortuosa.

“La prima parte è molto rapida, c’è quel rettilineo dei 1,2 chilometri da 350 all’ora, ma poi dalla 5 fino a Curva 18 diventa quasi tutto da prima e seconda marcia, con qualche piccolo appoggio in terza, e dove passi il tempo a parzializzare con l’acceleratore. E’ un tratto molto guidato, con continui saliscendi e punti ciechi, da questo punto di vista è anche interessante, ma per me troppo lento. Ed è un peccato, con tutto lo spazio che c’è, 4,5 chilometri di pista e 19 curve, si poteva pensare a fare qualcosa di più gustoso per la MotoGP. Mi sarebbe piaciuto qualcosa di più moderno, dove puoi usare tutta la potenza di una MotoGP: se proprio vuoi, metti un paio di curve per rallentare come hanno fatto ad Austin, ma poi crea uno svolgimento veloce. Poi è chiaro che ogni pilota ha le sue preferenze e sono quasi sicuro che uno come Marquez potrà esaltarsi nella seconda parte. Ma anche Kallio, che è finlandese non è stato tenero, dicendo che a tratti questa non è una pista di MotoGP.”

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