MotoGP – Preview Assen – Approfondimento tecnico

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Il circuito di Assen è uno dei più lunghi del Campionato del Mondo MotoGP e detiene anche la velocità media sul giro più elevata. La velocità media sul giro registrata lo scorso anno era impressionante 181,57 km/h. Questa velocità media era di tre km superiore a quella del secondo circuito più veloce, la pista australiana di Phillip Island, che ha una velocità media di 177,785 km/h. Sul circuito di Assen sono consuete regolazioni dure per le sospensioni posteriori. La superficie della pista è stata realizzata per eliminare l’acqua nella maniera più efficiente possibile e a questo scopo il manto della pista è realizzato a schiena d’asino ed è estremamente pronunciato, in altre parole è presente una significativa differenza in altezza tra il centro e i bordi della pista.

Poiché in diverse sezioni del circuito sono presenti serie di curve affrontate come se fossero in linea retta, il pilota deve spostarsi da un bordo all’altro della pista e questa operazione significa che la moto viaggia a grande velocità dal bordo inferiore della pista, sale sulla schiena d’asino per poi ridiscendere sull’altro bordo, in maniera analoga a una corsa sulle montagne russe. Poiché la moto viaggia a velocità elevate, il movimento delle sospensioni posteriori è completo e pertanto devono essere utilizzate molle dure. Questa situazione può spesso condurre a seri incidenti a causa dell’elevata velocità raggiunta. La scelta delle sospensioni posteriori è condizionata da una serie di curve veloci, inclinate lateralmente, molto impegnative per le molle posteriori. Per dare un’idea della pressione esercitata sulle sospensioni, in alcune curve del circuito si raggiungono i 650 kg di pressione sull’ammortizzatore.

Tuttavia, le sospensioni anteriori, normalmente condizionate dalla frenata brusca, sono regolate per essere molto morbide. Il circuito è probabilmente quello in cui i freni sono usati di meno e praticamente tutti i punti di frenata sono preceduti da curve aperte che il pilota avvicina con una morbida frenata e allentando il gas. Poiché ad Assen i dischi al carbonio di dimensioni standard normalmente utilizzati non raggiungono una temperatura operativa ottimale, molti team preferiscono montare dischi di dimensioni molto inferiori in maniera tale da raggiungere la temperatura desiderata con maggiore rapidità e ottenere quindi una maggiore efficienza. Il solo punto di frenata relativamente brusca è la chicane che arriva sul rettilineo principale e sebbene non particolarmente brusco, è uno dei punti più spettacolari della pista in quanto il risultato di molte gare viene deciso in questo ultimo punto di sorpasso prima della linea del traguardo. Nel circuito olandese, le condizioni meteo rappresentano un altro importante fattore. Un’alta percentuale dei recenti gran premi sono stati influenzati dalla pioggia.

Uno dei vantaggi offerti dal circuito consiste tuttavia nei buoni livelli di presa anche in condizioni di pioggia e il manto a schiena d’asino della pista impedisce la formazione di pozzanghere. Per quanto riguarda l’impostazione delle marce ad Assen, tutte le marce sono utilizzate in maniera tale da assicurare che la giusta impostazione del rapporto consenta di raggiungere un risultato ottimale durante la competizione. La prima viene utilizzata solo nella curva De Strubben ed è molto importante per acquistare velocità sul rettilineo posteriore. Tuttavia la seconda viene utilizzata in praticamente tutte le curve lente come Haarbotcht, Madijk, Ossebroeken, Stekkenwal, De Bult, Mandeveen e la famosa chicane prima del rettilineo, chiamata Geert Timmer Bocht. Il rapporto di trasmissione della terza è il solo a potere essere modificato, in quanto la quarta è anche utilizzata nelle curve Meeuwenmeer e Ramshoek. La sesta deve essere usata tenendo presente che viene utilizzata in due rettilinei e sebbene le velocità più elevate raggiunte siano molto simili su ciascun rettilineo, è necessario sempre sacrificarne una per ottimizzare la massima velocità sull’altra.

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