MotoGP: Intervista esclusiva a Davide Brivio, nuovo Team Manager Suzuki

Con Brivio abbiamo parlato della Suzuki, di Valentino Rossi e di Marc Marquez

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Siamo qui al Sachsenring con Davide Brivio, nuovo Team Manager della Suzuki. Davide com’è nata questa “cosa”?

“Innanzitutto devo dire che la Suzuki quando aveva sospeso la sua attività agonistica aveva già annunciato che sarebbe rientrata. Il rientro era previsto per il 2014. Hanno quindi continuato a lavorare sul progetto MotoGP ridisegnando una moto completamente nuova e cominciando ad effettuare dei test. Poi mi hanno contattato per sapere se ero interessato a questo progetto perchè contrariamente al passato la Suzuki vuole un Team diretto, mentre in passato si era sempre appoggiata a organizzazioni esterne. Io sono stato ben felice di accettare, poi è arrivata la decisione del consiglio di amministrazione di posticipare il rientro. Nel frattempo c’è stato l’annuncio ufficiale del rientro e questo è molto importante. Proseguiremo quindi lo sviluppo.

Sarà sempre Randy de Puniet il tester?

“Per il prossimo anno non lo sappiamo ancora. Per quest’anno invece si, lui ha un contratto per tutta questa stagione. Mancano ancora tre sessioni di test per completare il programma di quest’anno. Sta facendo un buon lavoro e stiamo discutendo per capire se possa continuare a farlo anche nel 2014.”

Insieme a Valentino Rossi hai vinto “tutto” in Yamaha. Il contratto di Valentino scade nel 2015 e molti pensano che possa venire in Suzuki per formare di nuovo l’accoppiata vincente

“Ne approfitto per chiarire quella che secondo me è la situazione di Valentino. Lui quest’anno è tornato in Yamaha con il chiaro intento di rimanere a “vita”. Si sente un pilota Yamaha, ha vinto molto, ha colto le sue più grandi soddisfazioni con questo marchio e quindi ha un senso che lui chiuda la carriera lì. Secondo me rimarrà quindi un pilota Yamaha.”

Come reputi il ritorno di Valentino alla Yamaha dal punto di vista dei risultati

“Lo reputo positivo perchè Valentino è riuscito a tornare al vertice con questa moto. Forse ha dovuto lavorare un pochino di più sulla messa a punto perchè ha trovato una moto diversa da quella che aveva lasciato. Ha dovuto riadattare il suo stile di guida e ha dovuto impiegare qualche gara in più per adattarsi rispetto a quello che pensavo. Adesso sembra che sia sulla buona strada. La gara di oggi (ha chiuso sul terzo gradino del podio) dimostra che c’è ancora del lavoro da fare, ma è sulla giusta direzione. L’obiettivo è quello di inserirsi nelle posizioni di vertice e lottare sempre con i migliori. Una gara come quella di oggi, dove parti bene, e comunque lotti, anche se poi ha avuto qualche problema, è l’obiettivo. Essere da qui a fine stagione sempre in lotta per la vittoria.”

A proposito di questa gara al Sachsenring, ci sono state molte cadute, soprattutto in prova. Pensi che il livello si sia troppo alzato così come le performance dell’elettronica e delle gomme?

“E’ difficile dirlo. Sul tema gomme posso dire che le cadute sono avvenute anche nelle altre classi. Di sicuro adesso i piloti si fidano di più della moto perchè l’elettronica aiuta molto ed entra in gioco nei momenti critici; però magari a volte esagerano. Provo ad ipotizzare… forse anche le condizioni di questo asfalto sono un pò particolari, il grip sembra essere un pò altalenante. Poi anche il layout della pista è particolare; ci sono solo tre curve a destra contro 10 a sinistra, si sta molto piegati , non puoi sbagliare traiettoria. Qui sembra che l’errore non venga perdonato.”

Un pensiero poi su Marc Marquez, rookie della Honda e oggi leader del mondiale

“Lui è statisticamente un rookie perchè debutta quest’anno in questa categoria, ma di fatto ormai è un pilota protagonista, sembra già un rider esperto. Ormai ha finito di sorprendere; ci siamo sorpresi la prima volta che è salito sulla MotoGP a Valencia, un pò nei test invernali. Poi i numeri parlano per lui, tranne una volta che è caduto (Mugello) è salito sempre sul podio e questo per un pilota debuttante è un ruolino di marcia impressionante. Ormai è di diritto nei Top Rider della Top Class.”

Lo reputi uno dei candidati al titolo fino alla fine della stagione?

“Io credo di si e secondo me è talmente intelligente e furbo da non commettere l’errore che hanno fatto altri, che magari hanno preso la prima stagione per imparare. Lui ormai ha la possibilità di lottare per il mondiale e ci proverà fino alla fine.”

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