MotoGP – Dutch TT Grand Prix – 26/06/04 Assen

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Nella città universitaria di Oxford in Inghilterra è stato appena celebrato il cinquantesimo anniversario del Dott. Roger Bannister che corse un miglio in meno di quattro minuti. Un obiettivo importante; nel 1954. Molti pensavano che il record non sarebbe mai stato battuto ma dopo cinquanta anni, questo antico record è stato archiviato. E’ sempre così in tutti gli sport dove si combatte contro il cronometro. Ogni qual volta le velocità aumentano, i tempi sul giro diminuiscono e ci si chiede dove andremo a finire.

I team della MotoGP e i piloti sono arrivati ad Assen questa settimana per mettere alla prova le loro capacità nel circuito più lungo e più veloce del MotoMondiale 2004, tempo permettendo. Sia Valentino Rossi che Sete Gibernau hanno frantumato i vecchi tempi sul giro e altri record simili stabiliti solo lo scorso anno in maniera relativamente facile.

La fantastica giornata di corse a Barcellona è stato l’esempio perfetto di quanto velocemente siano aumentate le prestazioni nell’arco di pochissimo tempo. Il meteo sarà anche stato perfetto ma le condizioni del circuito della Catalogna erano sicuramente peggiori rispetto a quelle dello scorso anno grazie ai danni inferti dalle auto di Formula1 al tracciato.

A partire dalle qualifiche durante le quali Gibernau ha polverizzato la pole di Rossi dello scorso hanno abbassando il tempo di 1.331 secondi. I primi dodici piloti sulle prime quattro file della griglia di partenza si sono qualificati con un tempo inferiore a quello della pole dell’anno scorso. Stessa storia per i 23 giri relativi al gran premio. Anche questa volta è stato Gibernau a demolire il record sul giro appartenente a Rossi, abbassando il tempo dell’anno precedente di 0.856 secondi. Il tempo impiegato da Rossi per vincere la gara è stato di 18,503 secondi inferiore al tempo che impiegò Loris Capirossi nella passata stagione.

Sara per l’aumento delle velocità di punta o per una combinazione tra motore, gomme e piloti in grado di spremere le prestazioni dei quattro tempi. In testa Alex Barros seguito a stretta distanza dai piloti del team Camel Honda Max Biaggi e Makoto Tamada, raggiungendo la velocità massima sul circuito di Barcellona pari a 339.4 km/h nello scorso fine settimana di gara. Lo scorso anno, Loris Capirossi, riuscì a raggiungere, solamente, la velocità di 325,9 km/h.

Vero anche che il raggiungimento delle massime velocità non porta di conseguenza a tagliare per primi il traguardo. Per le ragioni più varie nessuno dei piloti che hanno toccato le velocità massime è finito sul podio mentre Rossi, il vincitore del gp, si è dovuto accontentare di un misero 329 km/h posizionandosi nella 14 posizione della classifica dei piloti più veloci. La risposta non è solo nella velocità massima.

Ottenendo la miglior combinazione tra sospensioni, rapporti del cambio e scelta delle gomme si può aspirare alla vittoria. Ottenere la pole position negli ultimi due minuti a disposizione ti darà un altro punto di vista ma non ti farà automaticamente vincere la gara. Nella conferenza stampa tenutasi a Barcellona con le star del motociclismo degli anni novanta Wayne Rainey, Kevin Schwantz, Mick Doohan e Alex Criville, i campioni hanno dovuto rispondere alla domanda “cosa pensate dei protagonisti del motociclismo di oggi, in particolare di Valentino Rossi?”.

Tutti concordi nel dire che il miglio pilota è quello che riesce a stare in piedi guidando una quattro tempi con le gomme finite con la moto che sbanda e derapa da tutte le parti. Ogni pilota sufficientemente bravo da guadagnarsi una MotoGp dovrebbe essere in grado di qualificarsi in buona posizione con delle gomme da qualifica. Quello che distingue il pilota dal campione è la capacità per il campione di controllare la moto e andare sempre più veloce malgrado le gomme è la relativa tendenza a derapare. Morale della favola: anche questa stagione confermerà in pieno la teoria degli esperti.

Fintanto che la tecnologia spingerà in avanti i limiti, i tempi sul giro continueranno ad abbassarsi. Solo due fattori potrebbero rallentare o fermare il crollo di questi record. I costruttori e i circuiti. I costruttori delle moderne quattro tempi sono concentrati sulla velocità e sulla resistenza dei loro prodotti. Sembra che ci sarà una riduzione entro due anni per porre un limite alle prestazioni, ma quanto durerà. Date a quegli ingegneri due anni per affrontare e vincere la sfida e distruggere i record esistenti grazie alla costruzione di macchine più potenti ed efficienti.

Quanto riusciranno ad andare forte le moto del futuro sugli attuali circuiti con i limiti strutturali attuali e i budget limitati? Di sicuro arriverà un momento in cui le moto supereranno il limite tecnico dei circuiti che non saranno più adatti a velocità sempre più elevate. Con un aumento medio del 110% per ogni gara, i circuiti non saranno più in grado di gestire mezzi così veloci. I circuiti non saranno disposti a perdere le loro ricche date iridate ma i soldi necessari per adeguare le infrastrutture saranno sempre di più e le prestazioni delle moto continueranno a crescere.

Quindi, dove arriverà la MotoGP tra cinquant’anni? La gente ti avrebbe detto che eri rimasto sotto al sole per troppo tempo se si fossero sentiti dire che le moto dopo cinquant’anni avrebbero raggiunto la velocità di 339 km/h sul rettilineo di Barcellona. Fra altri cinquant’anni, nel 2054, potremmo immaginare medie sul giro con velocità di 200 km/h, 400 km/h di velocità massima e il miglio percorso in meno di tre minuti.

Potrebbe sembrare folle ma cinquanta anni sono un lungo periodo di tempo per l’era moderna.
Chiedetelo a Roger Bannister.

Camel Media Service tradotto da Davide Giordano

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