MotoGP | Tardozzi difende la strategia Ducati, otto moto in pista e possibili ordini di squadra

Il passionale Team Manager difende le scelte della "Rossa" di Borgo Panigale

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GP Malesia Ducati MotoGP 2022 – Il Team Manager della Ducati Davide Tardozzi in una lunga intervista rilasciata al sito ufficiale della MotoGP ha parlato delle polemiche degli ultimi giorni, delle otto Ducati in pista e degli ordini di squadra.

Fabio Quartararo prima e Aleix Espargarò poi avevano puntato il dito contro la casa di Borgo Panigale, rea di avere troppe moto in pista.

Ricordiamo che già in Malesia c’è il primo match-point per Bagnaia, che potrebbe riportare il titolo piloti alla Ducati 15 anni dopo Casey Stoner. Ecco cosa ha detto il passionale team manager della “Rossa” a due ruote.

Dichiarazioni Davide Tardozzi otto Ducati in pista MotoGP 2022

“Come mai le altre fabbriche non hanno offerto altre moto? Ci sono 8 Ducati perché le altre case non hanno offerto moto agli altri team. Ducati non ha costretto nessuno a prendere le loro moto. Honda così come Yamaha non volevano un’altra squadra e la Suzuki si ritirerà. Allora perché la Ducati dovrebbe essere accusata di fornire moto ad altri team che le richiedono? Chiedo di nuovo, perché voglio sottolinearlo, perché gli altri produttori non hanno offerto la loro moto? Dietro a questa decisione c’è una strategia Ducati che aiuta i team satellite ad avere piloti giovani e veloci. Questa è una strategia che abbiamo deciso 2 anni fa e ora abbiamo moto e piloti veloci. Perché dovremmo essere accusati di un qualcosa che fa una buona politica sportiva?”

Dichiarazioni Davide Tardozzi critiche piloti otto Ducati in pista MotoGP 2022

“I piloti invece di criticare dovrebbero chiedere al proprio costruttore di fare più moto e fornire più team satellite e non accusare Ducati.”

Dichiarazioni Davide Tardozzi Ordini di Squadra Ducati MotoGP 2022

“Non mi sembra di aver visto giochi di squadra a Misano. Enea (Bastianini) è arrivato a 34 millesimi dalla vittoria. La stessa cosa è accaduta ad Aragon e Motegi (dove vinsero rispettivamente Bastianini e Miller, ndr). Per quanto riguarda Zarco in Thailandia, nessuno gli ha ordinato di rimanere dietro, è stata una sua decisione. Non ha voluto rischiare. E’ riuscito a passare Marquez (Marc) e ha capito che attaccare Pecco in quelle condizioni era pericoloso. Voglio precisare che è stata una decisione di Zarco e non della Ducati. L’unica cosa che diciamo ai nostri piloti è di non fare cose stupide su un altro rider Ducati. Voglio essere chiaro: è ovvio che se, nell’ultima gara, il Campionato si giocasse per una posizione, daremo ordini di squadra, non siamo stupidi e tutti farebbero la stessa cosa.”

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