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Moto3 | Aggressione Tom Booth-Amos: il comunicato di FIM, IRTA e Dorna[VIDEO]

Un episodio come quello accaduto quattro anni fa, è gravissimo ed è un peccato che sia uscito allo scoperto soltanto la scorsa settimana perché il meccanico responsabile ha continuato a lavorare nel Paddock del Motomondiale. I fatti risalgono al 2019, quando Tom Booth-Amos (che allora correva nel team CIP), fu aggredito da un meccanico con calci, pugni e insulti dopo che il pilota si era lamentato con la stampa della poca competitività della moto. Tra l’altro, (come riportato da Sky Sport MotoGP) il meccanico responsabile del fattaccio è attualmente nel team di Max Biaggi che a sua volta ha dovuto licenziare altri due membri del team per un altro episodio assurdo e gravissimo allo stesso tempo e per il quale Max Biaggi ha preso una decisione severa ma giusta. Il meccanico che ha aggredito Booth-Amos è stato licenziato e dopo il GP della Malesia, non lavorerà più nello Sterilgarda Max Racing Team.

Questo il video dell’aggressione:

Tom Booth-Amos non ne parlò mai con nessuno, temendo ripercussioni sulla sua carriera agonistica (ora gareggia nel mondiale WSSP in sella alla Kawasaki, ndr). La scorsa settimana il video dell’aggressione ha iniziato a circolare sui social e fra i piloti a fare la voce grossa è stato Aleix Espargarò che ha chiesto l’intervento della Dorna.

Così è stato e di seguito vi riportiamo il comunicato stampa di FIM, IRTA E Dorna:

“Il video di questo episodio è stato ampiamente condiviso sui social media e le azioni del membro del team in questione hanno sollevato preoccupazioni immediate e serie. La FIM, l’IRTA e Dorna Sports condannano fermamente questo comportamento. Inoltre, si è appreso che la persona in questione continua a lavorare nel Paddock ed è ora impiegata da un team diverso, che non era a conoscenza di questo incidente. Il team ha deciso di interrompere l’impiego di questo membro dello staff, che non tornerà a lavorare per loro dopo il Gran Premio della Malesia. La FIM, insieme a IRTA e Dorna Sports, ritiene che questa sia la decisione corretta e supporta pienamente l’azione intrapresa dal team nel risolvere il contratto di questa persona. I comportamenti abusivi non devono e non saranno tollerati. Tutte le parti continueranno a lavorare per rendere il Paddock della MotoGP l’ambiente di lavoro più sicuro possibile”

Jessica Cortellazzi:
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