Moto3 | Paolo Simoncelli, “Senza regole siamo persi”
Il Team Owner del Team SIC58 Squadra Corse ha aggiunto: "Servono punizioni più severe"
Moto3 Thailandia 2019 – Domenica scorsa in Thailandia è andato in scena il quindicesimo appuntamento del Motomondiale 2019.
A tenere “banco” nella classe Moto3 il comportamento di Darryn Binder, che in un solo “colpo” ha fatto fuori Aron Canet (che si sta giocando il mondiale con il nostro Lorenzo Dalla Porta, ndr), John McPhee e Tatsuki Suzuki.
Il pilota giapponese rientrato ai box ha usato espressioni molto “colorite” e anche il suo Team Owner Paolo Simoncelli è andato giù duro. Servono regole più severe.
Dichiarazioni Paolo Simoncelli Moto3 GP Thailandia 2019
“Senza regole siamo persi. Ecco perché alla Moto3 servono regole più severe e certe che non lascino spazio a dubbi o perplessità, che pongano un freno ai piloti kamikaze. In quest’ultimo Gran Premio abbiamo visto con che facilità il lavoro di un team può venire buttato al vento in pochi secondi. Tatsuki si è visto rotolare in terra la sua gara che poteva giocarsi probabilmente in zona podio e nessuno restituirà a Canet il mondiale perso, questo non è un gioco e può diventare pericoloso. Non mi stancherò di ripetere che servono punizioni più severe, un pilota è un ragazzo giovane è chiaro che se gli dai un dito si prende un braccio e per esempio approfitta della zona esterna al cordolo senza pensarci troppo. Le punizioni sono l’unico modo per far si che ci pensino due volte o anche tre prima di tentare un sorpasso al limite, si deve puntare a disincentivare questi sprazzi di ‘eroismo’.”
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