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World Ducati Week 2016: parola a Casey Stoner

A celebrare i 90 anni della Ducati al World Ducati Week che si sta svolgendo questo fine settimana al Misano World Circuit Marco Simoncelli, non poteva mancare anche Casey Stoner, rientrato quest’anno nella grande famiglia di Borgo Panigale come collaudatore ufficiale per la MotoGP, ruolo che sta svolgendo con grande impegno e determinazione per contribuire a riportare quel titolo mondiale che manca dal 2007, anno in cui vinse proprio lui.

Protagonista delle attività in pista per la grande festa Ducati, il campione australiano in conferenza stampa, con Paolo Ciabatti, il Direttore Sportivo Ducati Corse e Responsabile del Progetto MotoGP, e Gigi Dall’Igna, General Manager Ducati Corse, ha fatto il punto del suo percorso fin qui compiuto con Ducati al rientro ufficiale nel Motomondiale e del suo lavoro di collaudatore della Desmosedici.

Stoner è stato impegnato proprio in settimana di una due giorni di test sulla pista di Misano, la sua prima volta al rientro su una pista europea, e anche se non ci sono rilievi cronometrici ufficiali si è parlato di tempi impressionanti, al di sotto del record della pista.
Facile quindi immaginare che il pilota australiano fosse molto soddisfatto e contento del lavoro svolto, impaziente di godersi la festa Ducati per i 90 anni della casa insieme a migliaia di appassionati Ducati nel Mondo.

E’ stato infine proprio lui a svelare, domenica 3 luglio, insieme a Claudio Domenicali, AD Ducati la moto celebrativa dei 90 anni della casa: la 1299 Panigale S anniversario, prodotta in appena 500 esemplari con livrea e contenuti tecnici inediti, quali il Traction Control e il Wheelie Control EVO.

“Si abbiamo svolto dei test qui con la Desmosedici ed è stato davvero fantastico, abbiamo fatto dei passi in avanti nelle aree in cui volevamo, ci siamo concentrati sulle gomme, sull’elettronica e su altri aspetti della moto in cui volevamo migliorare, e questo è positivo per il futuro. Abbiamo testato delle aree in cui ci siamo trovati un po’ in difficoltà quest’anno e siamo riusciti a fare dei miglioramenti. Vedremo cosa accadrà nel resto della stagione” – ha esordito un evidentemente soddisfatto Casey Stoner.

Sulla grande festa Ducati, il campione australiano ha ammesso di non ricordarne la portata (l’ultima sua è stata nel 2010) ed è rimasto impressionato dal calore della gente accorsa a Misano: “E’ veramente fantastico quello che succede qui. Ora che sono più libero, non sono nel mezzo della stagione, ho più tempo per girare e godermi quello che succede. E’ davvero un qualcosa di speciale e se fossi un po’ meno famoso sarebbe ancora più divertente, potrei girare di più e godermi ogni attimo” – ha scherzato Stoner, letteralmente preso d’assalto dall’affetto della gente -” E’ fantastico vedere tutta questa gente. Penso che sia incredibile come la presenza di Audi, con le due realtà che si combinano, contribuisca a creare un qualcosa di unico nel Motorsport. Ho visto così tante moto qui, così tanti Ducati, è pazzesco”.

Rispondendo alla ormai consueta domanda sul suo futuro, sulla sua presenza in pista come wilde card quest’anno, Casey ha risposto così: ” non ho programmi per il futuro. L’unico programma che abbiamo sono i prossimi test e questo è la cosa più importante. Penso solo ad allenarmi bene in vista di questo appuntamento, perché i test a Misano sono stati molto impegnativi da un punto di vista fisico. Questo è quello di cui stiamo parlando in questi giorni ed è l’unico programma che abbiamo per il futuro”.

A una domanda sui principali limiti della Desmosedici, Stoner ha risposto: “Ogni moto ha dei limiti. Penso che con la Desmosedici quello che dobbiamo fare è far funzionare meglio la moto nel suo insieme. Quest’anno penso che abbiamo raccolto fino a qui meno di quello che meritavamo. Non abbiamo mostrato tutta la nostra potenza, che è molto alta, abbiamo fatto tanti giri veloci, superato quest’anno due volte il record di velocità, che è una cosa fantastica. In generale siamo molto forti nell’aerodinamica e nel motore, abbiamo dei limiti in entrata e uscita di curva, ma è quello che abbiamo cercato di migliorare negli ultimi test e su cui continueremo a lavorare. Penso che dobbiamo far lavorare il tutto nel suo insieme, dobbiamo lavorare sul bilanciamento della moto, e che questo ci permetterà di stare la davanti senza che i nostri piloti debbano sempre spingere oltre il limite per farlo”.

Sugli accorgimenti che Jorge Lorenzo dovrebbe fare per essere efficace il prossimo anno sulla Desmosedici, Stoner ha risposto che a suo parere non ne dovrà fare, perché non crede che una particolare moto sia adatti a un pilota piuttosto che ad un altro, come testimonia il fatto che la Desmosedici quest’anno sia guidata da piloti con stili di guida così diversi tra loro come lui, Dovizioso e Iannone.

Sul passaggio a Michelin come fornitore ufficiale, infine, ha detto: “ho iniziato la mia carriera con la Michelin e non è andata molto bene” – ha scherzato Stoner che agli esordio era stato soprannominato “Rolling Stoner” per le frequenti cadute -“poi sono passato alle Bridgestone che erano gomme completamente diverse e ho finito con quelle. Le Michelin di certo sono coperture differenti, c’è un diverso modo di raggiungere la velocità, devi fare un lavoro diverso rispetto alle Bridgestone, ma alla fine è tutta questione di trovare il giusto feeling, di trovare confidenza. Penso che tutti all’inizio si siano trovati in difficoltà, tutti sapevano che le Bridgestone erano molto forti sull’anteriore e meno sul posteriore, mentre Michelin è esattamente l’opposto, quindi bisogna adattarsi. C’è stato un cambio nella MotoGP, con Valentino, Marquez, c’era molta attenzione sull’anteriore, tutto era concentrato li, ma questa non è l’unica via per essere veloci. Quindi quando facevi questo lavoro con le Michelin non ricavavi feedback positivi. Ora le Michelin hanno fatto passi in avanti, hanno modificato un po’ la mescole e danno sensazioni simili alle Bridgestone, non proprio quelle ma i feedback che ne ho ricavato sono positivi”.

Michela Alitta:
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