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MotoGP: Raúl Jara: “Voglio far vedere a tutti il vero Dani Pedrosa”

Come abbiamo già avuto modo di scrivere qui le strade di Alberto Puig e Dani Pedrosa si separano. Il prossimo anno il pilota della Honda avrà accanto a se l’amico Raúl Jara (nella foto insieme al #26 della Honda). In un intervista rilasciata ad As.com a firma di Mela Chércoles, l’amico di Dani spiega come sarà l’organizzazione in ottica 2014. Sarà lui a ricoprire i ruoli che erano di Puig, ma andrà anche oltre.

Quale sarà il tuo ruolo a fianco di Pedrosa?

“Sarà come quest’anno. L’unica differenza è che Alberto (Puig) non sarà più nel box e sarò lì per quello che occorre a Dani. Il pilota ha bisogno al suo fianco una figura di supporto, ma non cambierà molto, andrò ancora in pista per vederlo e lo aiuterò nella comunicazione e cose simili. Sarò un po’ più coinvolto, perché, non essendoci più Alberto nel box, qualcuno dovrà prendere la sua posizione, ma per il lavoro di squadra non è un grande cambiamento.”

Puig faceva un sacco di cose al muretto dei box Repsol

“Si. Dovremo farlo ancora, dovremo allenarci su questo e discutere di come sono andate le cose. Lo faremo insieme al suo capo meccanico (Mike Leitner), a Dani ed io farò tutto quello che facevo Alberto.”

E’ quello che volevi?

“Sì. Amo tutto ciò che è di aiuto a Dani e che lo aiuta ad essere calmo e felice.”

Che cos’è mancato a Pedrosa fino ad oggi, perchè non ha ancora vinto?

“Più di tutto sono pesate le cadute del Sachsenring e di Aragon. Per il resto, più o meno, ha fatto quello che doveva fare per essere in lizza fino alla fine.”

Questo per quanto riguarda quest’anno. Intendevo in tutta la sua carriera, otto anni con la miglior squadra senza vincere il titolo.

“Oltre ad essersi fatto male, manca ancora in qualcosa, ed è quello su cui stiamo lavorando da due anni.”

Cosa nello specifico?

“E’ un qualcosa che varia un po’ a seconda degli avversari. Deve migliorare nel corpo a corpo, perchè solitamente va bene quando è in “solitario”. Inoltre prima combatteva contro un solo avversario, adesso invece oltre a Lorenzo c’è anche Márquez e se Valentino (Rossi, ndr) sta bene, diventano tre gli avversari. Il corpo a corpo è molto importante.”

Come ci si allena?

“Prima di tutto devi averlo chiaro in mente, poi in gara. Ad esempio a casa invece di allenarsi da solo o in due lo dovrà fare con tre o quattro avversari.”

Il prossimo anno potrebbe essere l’ultimo di Dani in sella alla Honda del Team Repsol. Come farà a gestire la pressione sapendo di dover vincere?

“La cosa migliore da fare è quello di vincere il campionato e, da lì, decidere dove andare l’anno prossimo. Questa è la cosa migliore che può succedere. Non è la prima volta che accade e la cosa migliore che puo fare un pilota, non solo Dani, è quello di concentrarsi su se stessi.”

Marquez (suo team-mate) ha vinto all’esordio, che significa?

“E’ un pilota molto bravo, ha fatto la sua stagione, gli altri due hanno fallito e lui non l’ha fatto. Inoltre, quando hanno sbagliato ha sfruttato l’occasione. E’ vero, era un rookie, ma il primo giorno che è salito in moto è subito andato veloce. Chi viene dalla Moto2 è sempre molto veloce. Pol (Espargarò, nel 2014 in MotoGP con il Team Yamaha Tech 3) al suo primo test è stato di solo un secondo più lento dei migliori. Sono ben allenati e credo che la Moto2 li aiuta a tirar fuori il meglio, perché è una categoria molto combattuta. Poi è chiaro che essendo un rookie se l’è guadagnato. Non ci si deve lamentare, ma si deve lavorare di più, migliorare e combattere.”

Vorrei vedere un giorno Pedrosa Campione della MotoGP campione. Poteva già meritarlo, ma i titoli non si meritano, si vincono. Giusto?

“E ‘chiaro. Devi vincere in pista. Ci sono 18 o 19 gare in cui dobbiamo cercare di essere i migliori.”

Alessio Brunori:

Guarda i Commenti (2)

  • Mah sarà e lo spero per Dani perchè è un gran manico e se lo merita ma con due "mostri" come Jorge e Marc l'è dura e non credo che il solo "supporto" di un'altro faccia così tanta differenza.

  • Penso che l'unica cosa di cui sia forse un poco carente, sia la "cattiveria"/determinazione, quando la tira fuori non ce n'è per nessuno.

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