Immaginare una Suzuki che come massima aspirazione pensa alla top ten, è qualcosa di tragico per il mondo del motociclismo. Ma tant’è, la MotoGP è una classe ipercompetitiva, ed il buon John Hopkins oggi a Phillip Island non poteva far più del decimo posto, conquistato con il rotto della cuffia all’ultimo giro su Chris Vermeulen. Mentre la Ducati vola con le Bridgestone, l’unica GSV-R presente in Australia ha fatto il passo del gambero. Forse per convincere Max Biaggi a trasferirsi ad Hamamatsu, ci vuole qualcosa di più…
“Vista la difficoltà iniziale di questo weekend, il nostro obiettivo era centrare la top ten. Ci siamo riusciti, non potevamo chiedere di più. Con sincerità mi aspettavo di lottare più in avanti in classifica, ma qui a Phillip Island abbiamo incontrato non pochi problemi che non siamo riusciti a risolvere. Mi sono divertito a lottare con Vermeulen: mi ha passato, credevo di non riprenderlo, ma proprio all’ultimo giro ce l’ho fatta. Forse questo è l’unico aspetto positivo da ricordare di questa tappa australiana, oltre a confermare i progressi al nostro propulsore anche se paghiamo qualcosa in accelerazione rispetto alla concorrenza. Vedremo a Istanbul come andrà…”
Alessio Piana