Marco Melandri, intervistato dalla rivista “Riders Italian Magazine”, ha parlato del suo probabile ritorno nel Team Gresini per la prossima stagione e anche delle difficoltà vissute nel 2008, un anno da incubo per il pilota ravennate che prima ha dovuto fare i conti con il “carattere” della Ducati Desmosedici GP8 e poi anche con la notizia del ritiro della Kawasaki, casa alla cui si era legato a fine 2008. “Macho” racconta anche i problemi della sua infanzia, dalla perdita della mamma alle difficoltà incontrate. A lui la parola.
“Fausto (Gresini ndr) una delle persone che mi hanno aiutato in questo periodo difficile. Nel 2008 mi portava a cena, mi dava consigli da amico: è stato una pedina fondamentale perla mia crescita. I giornali mi danno già lì e le probabilità sono alte. Vediamo. Nel 2008 si è fermato un po’ tutto. Ho mollato subito? E’ vero, ma solo quando le cose vanno male capisci dove hai sbagliato e come mai. Io l’ho capito. Non ricadrò in quell’errore. Un campione non si deve accontentare di ciò che fa, ma di ciò che ha sì. Il segreto è divertirsi. Mentre correvo dovevo solo pensare a girare e non ai problemi che avevo, mi dovevo concentrare. Poi tornavo a casa, lavavo la moto ed ero stanco, andavo a dormire. La mia famiglia non aveva soldi, ho perso la mamma quando avevo quattro anni, mio padre si trovò a lavorare per me, mia sorella e mia nonna. Con un milione e ottocentomila lire andavamo avanti in quattro e assicuro che abbiamo fatto fatica. Abbiamo vissuto nelle case popolari di Ravenna fino a quando ho avuto 18 anni e l’unico obiettivo di mio padre era la felicità dei suoi figli.”