Il weekend del gran premio di Silverstone ci dice tre cose: una è la seria ipoteca che Jorge Lorenzo sta mettendo sul titolo, la seconda è la crisi nera tra Rossi e Ducati e terza è che per la prima volta Ezpeleta ha affermato pubblicamente che la regola sui rookie sarà abolità. Jorge Lorenzo ha mantenuto la sua promessa: aveva affermato dopo il rinnovo con Yamaha, che avrebbe cercato di ripagare i giapponesi per la fiducia che hanno in lui sin da subito. Il maiorchino è rimasto lontano dal vertice per tutto il weekend e anche in gara nei primi giri era 5° staccato dai primi, ma poi a metà corsa ha iniziato una rimonta pazzesca, recuperando sul gruppetto e andando a prendere Stoner che aveva tentato una mini fuga. Dopo un paio di giri incollato alla moto dell'australiano, Lorenzo lo ha passato involandosi verso la quarta vittoria di quest'anno e incrementando a 25 i punti di vantaggio su Stoner. Considerando che Casey da quando ha annunciato la sua intenzione di ritirarsi sembra dare il 99% e non più il 100%, potrebbe non bastare contro un Lorenzo così in forma. Valentino Rossi ha vissuto qui a Silverstone l'ennesimo weekend da dimenticare: il pesarese, tranne il turno di libere disputato sotto la pioggia venerdì, è stato costantemente l'ultimo delle moto prototipo e in gara ha evitato quest'onta solo grazie al sorpasso fatto a Barberà a metà corsa. Valentino come al solito ha affermato che il problema principale è lo scarso grip all'anteriore che lo porta a curvare male e perdendo tempo. La cosa drammatica è che questo problema si presenta su tutti i circuiti senza riuscire a capire il perchè e come risolverlo. Le dichiarazioni di facciata della Ducati dicono che rinnovare con Rossi è la priorità assoluta, ma poi sabato, subito dopo la terribile caduta di Rossi, il team manager, Vittoriano Guareschi a caldo ha affermato che Nicky non era caduto (cosa poi smentita dopo pochi minuti con una caduta in fotocopia dell'americano), frase questa che fa capire che ormai nei vertici questa fiducia cieca in Rossi non c'è più. Al termine della gara, un Rossi rassegnato ha affermato chiaramente che la priorità prima di rinnovare il contratto è la competitività della moto, cosa che attualmente sembra una chimera irraggiungibile e che spinge sempre di più al ritorno del pesarese su una jap. Quale sarà la moto di Rossi resta affare complicato, in quanto i due team ufficiali di Honda e Yamaha vanno sempre più delineandosi per il 2013: dopo il rinnovo di Lorenzo, è arrivata in questo weekend anche la notizia che la regola dei rookie sarà cancellata, il che significa una sola cosa: l'Hrc potrà il prossimo anno ingaggiare Marc Marquez. La notizia, che era nell'aria da tempo, è stata confermata direttamente da Carmelo Ezpeleta che ha detto che quella regola aveva senso anni fa quando c'erano 20 prototipi in pista e non più ora che ne sono rimaste solo 12 e quindi i giovani campioni della Moto2 o vanno in un team ufficiale o su una Crt, prospettiva questa che però non alletta per niente piloti ambiziosi come sono i campioni della categoria inferiore alla MotoGP.