Con un comunicato stampa diramato pochi minuti fa, LCR Honda ha confermato l’ingaggio di Stefan Bradl per il prossimo Gran Premio della Malesia, penultimo appuntamento di questo mondiale 2018 di MotoGP. Come accennato da Lucio Cecchinello nella mattinata di ieri ai microfoni di Sky, Cal Crutchlow non riuscirà ad essere della partita a Sepang a causa di una brutta frattura alla caviglia destra e alla tibia, fattore che ha spinto il team a cercare un sostituto per l’immediato futuro (si tornerà in pista già domenica prossima.ndr).
Da notare che la presenza del tedesco, attuale test driver di Honda HRC, è confermata solo per l’appuntamento malese, ragion per cui l’inglese cercherà di compiere un autentico miracolo, provando un clamoroso recupero per l’ultimo Gran Premio della stagione a Valencia.
Ecco le parole di Stefan Bradl: “Prima di tutto voglio dire che è un grande peccato per Cal. Stava vivendo un momento di ottima forma e il podio conquistato in Giappone poteva offrirgli una gran spinta per questo finale di stagione. Spero riesca a riprendersi abbastanza rapidamente. Per quanto riguarda me, invece, questa è una buona opportunità e si tratta di un bel ritorno. Ho vissuto tre anni all’interno di questa squadra e conosco molte persone. Voglio anche ringraziare HRC e Lucio per aver reagito così rapidamente e professionalmente a questa situazione. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare”.
Qui le impressioni di Lucio Cecchinello: “Ovviamente siamo molto delusi dallo schianto di Cal nella sessione di venerdì e dalla conseguente frattura della caviglia destra. Queste cose fanno parte però del gioco e dobbiamo accettarle. L’aspetto positivo è il problema di Cal potrà essere risolto in poche settimane. Tutta la squadra gli augura una pronta guarigione e si prepara ad affrontare il prossimo appuntamento in Malesia con un pilota che conosciamo abbastanza bene. Stefan Bradl ha gareggiato con i colori del team LCR per tre anni e tutti quanti conosciamo le sue straordinarie capacità. Siamo felici di tornare a lavorare insieme”.