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MotoGP – Donington: Ladies and Gentleman, Valentino Rossi!

Donington: nona gara della stagione, la prima del “girone di ritorno”, l’ultima prima della pausa estiva di un mese che rivedrà tutti i piloti in quel di Brno, il 22 agosto. Protagonista anche qui, Valentino Rossi che parte, si scalda, supera, stacca gli avversari e vince.

Rossi si sente a suo agio in un circuito con l’asfalto nuovo che lo rassicura in termini di aderenza e consumo di gomma. Al terzo giro ha messo quasi un secondo tra lui e ed il suo inseguitore. Al quattordicesimo giro il distacco tra lui ed Edwards arriva ad 1”180. Quattro giri dopo il distacco viene incrementato di un secondo. La sua Yamaha danza tra le curve, scortata da due Honda fino a metà gara. Poi Vale capisce che è giunto il momento e inizia a spingere forte. Testa bassa, avambracci stretti sui fianchi e giù gas. Al ventiduesimo giro Rossi inizia il suo assolo. Un giro dopo il distacco tra lui ed Edwards è di 3”386; ancora qualche giro e saranno quasi quattro secondi. Un’eternità ridimensionata a meno di tre secondi sulla carta solo grazie al bisogno di Rossi di inchinarsi, in piedi sulle pedane e mani dietro la schiena, davanti ad un pubblico che lo adora.

Nel britannico fine settimana di gara si respirava il peso dell’ultimo appuntamento prima della pausa estiva. Rossi doveva allungare sugli avversari; Max doveva continuare a recuperare su Rossi e allungare su Gibernau; Gibernau doveva invertire il trend negativo che lo ha visto due volte di seguito in terra per altrettante gare.

Alla fine, quanto si è visto venerdi, è stata una proiezione di quello che sarebbe successo in gara. Rossi più o meno sempre in testa, Edwards con Rossi, Gibernau e Biaggi in crisi.

Sia lo spagnolo che il romano hanno avuto un week end difficile. Sarebbe stato da dimenticare quello di Sete se il provvidenziale Edwards non lo avesse trainato fino al terzo gradino del podio. Per stessa ammissione di Gibernau, domenica, il quarto o il quinto posto sarebbero stati bene accetti. Il texano, invece, autore di una buona gara, si è messo per un po’ alle costole della lepre-Rossi, portandosi dietro anche Sete che ha approfittato del compagno di squadra per condurre sul terzo gradino del podio una moto priva di un setup vincente o almeno competitivo.

Domenica da dimenticare, senza dubbio, è quella di Max Biaggi. Nelle prove libere di venerdi si becca quasi due secondi e da l’idea di avere qualcosa di buono da servire freddo. Rientra in anticipo sulla fine della sessione, si cambia e aspetta. Il giorno successivo lo porta a conquistare la terza fila con l’ottavo tempo e nel warm up si inabissa in ventesima posizione. L’unica cosa fredda è la temperatura del sangue, gelato davanti a simili prestazioni. In gara parte discretamente e si porta in sesta posizione all’ingresso della prima curva. Già al secondo giro le difficoltà imposte da un cambio difettoso lo costringono a lottare per perdere il minor numero di posizioni possibili e mantenere un margine minimo su Gibernau. Alla fine il dodicesimo posto, quasi dietro a tutte le altre Honda (lo salverà Tamada terminando la gara in quattordicesima posizione), gli consentirà di guadagnare comunque quattro preziosissimi punti che, malgrado tutto, gli hanno consentito di mantenere la seconda posizione a pari punti con Gibernau.

Su Edwards ogni considerazione potrebbe essere azzardata. Dopo nove gare i protagonisti meteora del podio sono stati moltissimi. Hayden, Barros, Melandri, Tamada…ognuno si dichiarava finalmente in forma e pronto alla sfida tra i grandi. Di grandi alla fine ce ne sono pochi davvero. Vuoi per le moto che guidano, vuoi per come le guidano.

Capirossi e Bayliss continuano a dichiarare il loro entusiasmo per una GP4 finalmente matura. Il quinto posto all’arrivo potrebbe confermare questa tesi se alla guida della moto ci fosse stato Loris (giunto quarto su questo circuito nel 2003). Donington è pista di Bayliss (giunto quinto a Donington nel 2003), e vederlo sfigurare qui sarebbe stato strano tanto quanto veder sfigurare Edwards.

Il resto della classifica d’arrivo di Donington si commenta più o meno da solo. I piloti che la affollano sono sempre gli stessi (Biaggi a parte) con qualche cambio di posizione tra un GP e l’altro.

In un rapido bilancio di pre-ferie, Rossi se ne va in vacanza con ventidue punti di vantaggio sui suoi inseguitori. Un buon margine per uno come lui.

Biaggi e Gibernau se ne vanno in ferie con qualche pensiero in più e qualcuno in meno. Biaggi ha perso terreno da Rossi, comunque è rimasto secondo in classifica e la brutta performance di domenica non è stata causata dal chattering o da un suo scarso feeling con il mezzo. Consigliata una bella chiacchierata con i tecnici. O decidevano di cambiare moto o “avrebbero” dovuto capire che il difetto manifestatosi nel warm up non era ancora stato riparato.
Per Gibernau dopo le due cadute in Brasile e in Germania e un setup sbagliato, il terzo posto potrebbe suonare bene. Consigliamo di rivedere il nome del primo in classifica. Si dice che lasci agli avversari poco spazio ad errori e rilassamenti.

P.S. Avvertita anche la Honda che torna ad avere un vantaggio di soli 21 punti sulla Yamaha.

Davide Giordano

Alessio Brunori:
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