Dopo i piloti della classe regina, scendono in pista anche i piloti della Moto2 alla ricerca del poleman del GP del Portogallo. Il turno inizia subito in maniera concitata, con Corti e De Angelis ad essere le prime “vittime” di una pista piuttosto difficile ed ancora umida dal mattino.
Nella prima fase di qualifiche, il tempo più veloce è quello del campione in carica 125cc Marc Marquez, seguito da Bradl, Luthi e dall’italiano Michele Pirro. Nel frattempo le chiazze di bagnato presenti sul tracciato causano ancora cadute (Debise, Hernandez, Cardus, Willairot). A circa metà del tempo disponibile, migliorano di molto gli italiani: Corsi e Iannone sono in ottava e nona posizione; anche Pirro conquista il secondo tempo, ma subito dopo il traguardo scivola nello stesso punto critico di tutte le altre cadute.
Successivamente è Thomas Luthi a ravvivare le qualifiche: lo svizzero lima il tempo di Marquez di soli 47 millesimi e si porta in testa alla classifica. Nel frattempo risale anche il turco Kenan Sofuoglu, mentre Yuki Takahashi, dominatore delle libere, inizia a far segnare qualche progresso. A dieci minuti dalla fine del turno, tutti i piloti scendono in pista ed iniziano a migliorare i propri tempi: Takahashi è terzo, mentre Baldolini conquista il settimo tempo.
A sei minuti dalla fine, la pole provvisoria è quella dello spagnolo Julian Simon, che strappa il primo crono a Luthi. Ed è proprio lo svizzero che a sua volta porta via la testa della classifica al pilota del team Mapfre Aspar, ma a sorpresa, nell’ultimo giro disponibile, Stefan Bradl gira fortissimo e stacca gli avversari di quasi due decimi, diventando quindi il poleman del GP del Portogallo.