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    Categorie: MotoGP

Le pagelle di Donington Park

Rossi: fuori categoria
Sabato chiude pole con il tempo di 1’27″897 e gli allibratori inglesi meditano di non accettare scommesse sulla sua vittoria.
Domenica il diluvio rimescola le carte e riaccende le speranze degli avversari. Fino al ventiquattresimo giro quando, con tutti agli autoproclamatisi pretendenti al titolo già ritirati, autografa l’ennesima pagina della propria leggenda con un 1’45’’377.
Dopo nove gran premi il vantaggio sul suo più immediato inseguitore supera le quattro gare.
Ciascuno usi l’aggettivo che più ritiene opportuno.

Gibernau e Biaggi: fuori

Per evitare l’umiliazione di prendersi tre secondi in un giro, decidono di porre anzitempo fine alla gara.
Che poi è la sintesi della loro stagione: Max mai visto, Sete vittima dell’incapacità di capire i propri limiti.
Se sommano i loro punti sono a – 16 da Rossi.

Roberts jr: 10

Per una volta è spettatore ravvicinato dell’ennesima impresa di Rossi, dal quale tra l’altro subisce un sorpasso stacca adesivi.
Ma se i tempi in cui stava davanti al dottore sono preistoria, appena le condizioni della pista consentono di nascondere la carenza di cavalli e le insufficienze delle gomme ritorna d’attualità il confronto con tutti gli altri.
Dopo tre anni si regala una giornata da primo dei mortali. Purtroppo, quasi certamente e salvo nuovi miracolosi interventi di Giove pluvio, l’ultima.

Barros: 8

Veloce come sempre in condizioni d’aderenza precaria, fino al ventitreesimo giro lotta per la secondo vittoria stagionale.
Poi non rimane che contemplare la meraviglia.
Un terzo posto che ne conferma la sensibilità di guida, e la continuità nella discontinuità.

Edwards: 8

Dopo i fasti californiani, ennesima gara accorta che gli consente di issarsi quasi al secondo posto della classifica generale.
Con l’acquisto del texano la Yamaha ha trovato il partner di Rossi che cercava, ed ora rischia seriamente di avere in casa anche il vice campione del mondo.

Capirossi: 4

I limiti del pacchetto a disposizione sono noti.
Il distacco subito del suo compagno di squadra è invece una novità.
Spiacevole, come le polemiche interne alla Ducati Corse per le responsabilità dei poco brillanti risultati ottenuti.

Rolfo: 10

Decimo classificato, ad un solo giro di distanza.
I sei punti raccolti scavano un solco tra il torinese ed il terzetto Byrne-Ellison-Battaini: se non riuscisse più a chiudere un solo gran premio nei primi quindici, sarebbe comunque una stagione positiva.

Hopkins: 8

È stato anche in testa.
Poi un lungo gli costa la gara, e forse la chance di una moto più performante per il 2006.
L’età è dalla sua parte, per ora peccato.

Honda: 2006

Con la gara inglese si chiude la stagione 2005 della casa di Tokyo.
Dopo il terribile 2004, ed un forse addirittura peggiore 2005, sono attesi cambiamenti radicali.
In Yamaha c’è preoccupazione, ma d’altronde non si può sempre avere come concorrenti manager che si dimostrano così competenti da privarsi delle prestazioni del miglior pilota di sempre e così sportivi da chiederne la squalifica per aver tolto della sabbia dalla pista.

Alessio Brunori:
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