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James Toseland: ”Non credo di aver fallito in MotoGP”

James Toseland alla fine della stagione 2009 ha lasciato “forzatamente” la MotoGP. Il centauro di Sheffield non ha infatti ottenuto i risultati sperati concludendo la stagione con 92 punti al quattordicesimo posto. Alla fine lui e Ben Spies (iridato Superbike 2009) si sono scambiati le moto, infatti Spies è approdato in MotoGP sempre nel Team Tech3 mentre Toseland è andato in Superbike sempre con la Yamaha. Intervistato da Crash.net Toseland ha detto la sua avventura in MotoGP non è stata fallimentare, ecco comunque le sue parole.

“Non ho rimpianti – ha detto a Crash.net Radio – Mi è stata data la possibilità di “spostare” in avanti la mia carriera e di mettermi alla prova contro l’elite migliore del mondo. Come un bambino che cresce in questo gioco, mi sono sentito molto fortunato per avere l’opportunità di farlo. Il livello è molto alto e ci sono campioni del mondo di 125 o 250 o Superbike. Per entrare in MotoGP, devi diventare campione del mondo di qualcosa. Avevo tutto per far bene; Colin (Edwards) aveva il mio stesso materiale e tutti hanno visto di cosa ha fatto. Io non ho raggiunto il livello che avrei dovuto avere e con Ben Spies che stava facendo così bene in Superbike è successo di perdere il “lavoro”. C’è una ragione dietro, ovviamente, ma non credo sia una questione di talento, perché in qualifica nel mio primo GP (nel 2008) ho quasi fatto la pole e ho avuto nove sesti posti, cosa non da pocosu una moto satellite in MotoGP.”

Toseland ha poi parlato del suo rapporto con Colin Edwards.
“La diatriba con Edwards era solo un’invenzione dei media. L’ingegnere che ha lavorato per lui voleva cambiare, e ci sono stati problemi tra lui e Colin, ma in realtà non vi era alcun problema tra me e Colin. Tutti hanno fatto un polverone nella stagione invernale, quando non si corre e i giornalisti devono riempire i giornali con qualcosa ma abbiamo rimesso a posto le cose abbastanza rapidamente.”

Toseland è poi tornato a parlare della stagione 2009
“Nel complesso è stato un anno difficile e abbiamo avuto qualche problema, ma ho davvero “goduto” la sfida. Ero sconvolto e deluso, perché sentivo che la sfida non era finita e volevo un’altra occasione, ma purtroppo le circostanze non lo hanno consentito. Certamente non ho fallito, ma la non consistenza di quest’anno mi è costata e alla fine siamo arrivati a questo punto.”

Il pilota Yamaha ha poi parlato delle differenze tra MotoGP e Superbike
“La differenza tra il modo di correre in MotoGP e World Superbike è abbastanza drammatica. La Superbike R1 è una moto di produzione, e, ovviamente, il prototipo MotoGP è in grado di fare molto di più in pista perché è costruita per questo. Il mondiale Superbike è una grande vetrina per le moto di serie, per mostrare ciò che possono fare in strada mentre i produttori delle MotoGP sono in grado di dimostrare esattamente ciò che si può costruire senza regole. Non si sa mai cosa potrebbe accadere in futuro, potrei ritornare alla MotoGP con alcune modifiche alle regole ma la mia nuova sfida è nel Mondiale Superbike il prossimo anno, e mi concentrerò su questo. Arrivare nel Team Campione del mondo è una grande prospettiva, e non vedo l’ora di iniziare.”

Alessio Brunori:

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