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Andrea Antonelli, ieri la manifestazione “Un 8 di solidarietà”

Si è svolta ieri a Sanfatucchio (località nei pressi di Castiglione del Lago) la manifestazione Un “8 di solidarietà”, in ricordo di Andrea Antonelli, pilota umbro tragicamente scomparso in una gara valida per il Campionato Mondiale Supersport 600 al Moscow Raceway il 21 luglio 2013, un ragazzo che inseguiva il suo sogno, come ha ricordato anche Davide Giugliano, rider Ducati WSBK.

Ieri ad essere protagonista è stato il calcio e il ricavato andrà a beneficio della Clinica Mobile e sarà utilizzato per acquistare macchinari destinati alla cura dei piloti, sia della Superbike che della MotoGP.

Il papà di Andrea, Arnaldo Antonelli, ha ricordato che la passione di suo figlio erano le moto, questo nonostante avesse tentato di avvicinarlo al calcio, ma la passione di Andrea era troppo forte per farlo desistere.

La giornata di ieri è stata all’insegna di un mini-torneo di calcio a 8 con formazioni così divise: Piloti SBK-MotoGP, Riders4Riders, Mx Girls Cross, Clinica Mobile & Sbk, Ant8supporters, politici Regione Umbria, Amici di Ravanelli n.11 (ex calciatore di Perugia e Juventus e che ha avuto come allenatore anche il papà di Andrea) e Settecervelli/ex Calciatori Perugia.

La squadra dei piloti era composta da Danilo Petrucci, Alex De Angelis, Davide Giugliano, Michel Fabrizio, Luca Scassa, Lorenzo Zanetti, Federico Sandi, Christian Gamarino, Federico D’Annunzio, Niccolò Canepa, Federico Sandi, Fabio Menghi e Sylvain Barrier. Per le vecchie glorie del Grifo c’erano Marco Negri, Graziano Vinti, Fabrizio Nofri e dal 72enne Lamberto Boranga. Il torneo è stato vinto dalla formazione dei Settecervelli, che in finale ha battuto la compagine della Regione.

“Quando ho cominciato a correre Andrea è stato il mio punto di riferimento – ha detto Danilo Petrucci, neo-rider del Team Pramac Ducati MotoGP – Anche quando ci siamo trovati a gareggiare insieme, c’era una naturale rivalità, ma anche stima e rispetto reciproco. Abbiamo condiviso lo stesso sogno e voglio ricordare Andrea come in quel giorno che era sul podio con me, con quel suo sorriso.”

Alessio Brunori:
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