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    Categorie: MotoGP

250 cc – Test IRTA Barcellona FP2 – Un schiacciavversari chiamato Lorenzo

In sella ad una Aprilia che prima non voleva salvo poi, quando ci è salito in sella, innamorarsene. Jorge Lorenzo con la RSW250 del team Fortuna di Amatrian ha spazzato via la concorrenza nel secondo e ultimo giorno di test IRTA per le squadre della quarto di litro, facendo segnare, unico, un tempo sotto l’1’47, super-record e super performance per il pilota che in Spagna seguono se non come Pedrosa quantomeno come Gibernau. Crono impareggiabile: 1’46″563. “Benvenuti nel mio mondo”, rivolto alla concorrenza, “ora provatemi a prendere”. Per il momento nessuno ci è riuscito, nè sul tempo assoluto, nè in condizione-gara. Il più diretto degli inseguitori, Alex De Angelis, paga 669 millesimi, mentre Jakub Smrz, incredibile terzo, 0″712. Trattasi di dominio Aprilia, con cinque moto nelle cinque posizioni nella giornata in cui si registra il disastro Honda, ma è soprattutto un dominio di Jorge Lorenzo, per una corona iridata che rischia di restare nella penisola iberica.

Lorenzo primo, ma anche Barbera quarto, dimostrando progressi inaspettati dopo l’inquietante 2005 dove non si è adattato alla due-e-mezzo. L’ex protagonista della 125 con il team di Clarence Seedorf è dietro a Jakub Smrz, privato-privatissimo, con una Aprilia che più kit non si può. Sorpresa dei test, bluff, lo scopriremo tra qualche giorno a Jerez e poi nella prima gara stagionale: per il momento, fidiamoci del terzo tempo del pilota ceko, e speriamo bene.

Ottimo è anche Roberto Locatelli, quinto con la RSW del team Toth, risalendo in una 250 che manca di grandi personaggi (a causa della partenza verso la MotoGP di Pedrosa, Stoner e De Puniet) e dove è incredibile realizzare le difficoltà di casa Honda. Da due anni incontrastata dominatrice con Pedrosa, perso il suo condottiero naviga nel caos. La RSW (ripetiamo per tutti i meno attenti, Aprilia e Honda hanno la stessa sigla per le proprie moto…) versione 2006 non è pronta, non è una moto “sincera” per i propri riders. In più Sebastian Porto, ripreso dopo il pessimo 2003 e due stagioni di Aprilia, non è quel collaudatore che tutti a Tokyo supponevano. Stupisce che il miglior hondista sia Takahashi, anche se per soli sette millesimi su Andrea Dovizioso e qualche centesimo su Shuhei Aoyama, sorprende come la RSW-Kit di Tizon sia sullo stesso passo di Porto. Incredibile il caos in casa Honda…

Aprilia, Honda, ma anche Gilera, con l’undicesima piazza di Simoncelli forse non ancora ripresosi dall’infortunio. In questa 250 ritroviamo anche la KTM, che risale con Hiroshi Aoyama (oggi a 2″5 dal leader) e si ferma mestamente nelle ultime posizioni con l’ex iridato Manuel Poggiali. Un pilota che tutti metterebbero sotto contratto, ma che da due anni a questa parte è passato dal “futuro Valentino” ad un oggetto misterioso.

Peccato, peccato davvero. Si chiude con questo ennesimo interrogativo i test della due-cinquanta a Barcellona. Domani la MotoGP: sentiamo già il rompo delle quattro tempi…

Test IRTA Barcellona – 250 cc FP2 – 2 marzo

01- Jorge Lorenzo – Aprilia – 1’46″563
02- Alex De Angelis – Aprilia – + 0.669
03- Jakub Smrz – Aprilia – + 0.712
04- Hector Barbera – Aprilia – + 0.867
05- Roberto Locatelli – Aprilia – + 1.163
06- Yuki Takahashi – Honda – + 1.312
07- Andrea Dovizioso – Honda – + 1.319
08- Shuhei Aoyama – Honda – + 1.334
09- Sebastian Porto – Honda – + 1.753
10- Arturo Tizon – Honda – + 1.882
11- Marco Simoncelli – Gilera – + 1.961
12- Dirk Heidolf – Aprilia – + 2.688
13- Hiroshi Aoyama – KTM – + 2.877
14- Anthony West – Aprilia – + 2.961
15- Sylvain Guintoli – Aprilia – + 2.967
16- Alex Baldolini – Aprilia – + 2.983
17- Taro Sekiguchi – Aprilia – + 3.072
18- Martin Cardenas – Honda – + 3.124
19- Jules Cluzel – Aprilia – + 3.489
20- Manuel Poggiali – KTM – + 3.564
21- Michele Danese – Aprilia – + 3.889
22- Chaz Davies – Aprilia – + 4.023
23- Arnaud Vincent – Honda – + 4.766
24- Jordi Carchano – Honda – + 5.039
25- Alessio Palumbo – Aprilia – + 7.397
26- Luca Morelli – Aprilia – + 7.719

Alessio Piana

Alessio Brunori:
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